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Riscaldamento, le norme per l’utilizzo
Con l’accensione dei termosifoni, scattano impegni precisi per i proprietari di casa e per gli amministratori di condominio che devono garantire la sicurezza degli impianti, verificare che non ci siano sprechi ed esporre nel palazzo gli orari di funzionamento della caldaia. Ad affiancare cittadini e gestori, utili sono i consigli che arrivano dal vademecum dall’Enea, l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile:
- Fare eseguire il controllo e la manutenzione dell’impianto da parte di un bravo tecnico di una ditta di manutenzione o del Centro Assistenza Tecnica (CAT).
- Utilizzare i moderni dispositivi elettronici per regolare orari di accensione e temperature nei locali riscaldati (per esempio i cronotermostati a programmazione settimanale) .
- Non chiudere mai i radiatori in mobiletti e mai utilizzare copritermosifoni: l’aria deve poter circolare liberamente intorno ai nostri termosifoni. Sì all’installazione di pannelli riflettenti dietro ai radiatori.
- Installare sistemi di regolazione della temperatura dell’ambiente in ogni locale riscaldato (tipicamente le valvole termostatiche o elettrotermiche).
- Utilizzare sistemi che non consentano la formazione di calcare nelle tubazioni e nelle apparecchiature.
- Isolare bene le tubazioni nelle quali scorre l’acqua calda.
- Quando si installa una nuova caldaia o un nuovo impianto di riscaldamento autonomo rivolgersi ad un bravo progettista: il consumo finale dell’impianto dipende da una scelta equilibrata e corretta di tutti i componenti e di tutte le apparecchiature (caldaia, tipo di corpi scaldanti, temperatura di distribuzione dell’acqua, isolamento delle tubazioni, scelta dei sistemi di regolazione e controllo, posizionamento dei corpi scaldanti, tipo di pompe di circolazione, suddivisione in zone con programmazione indipendente, isolamento dell’edificio). Qui piccolo è bello: una caldaia grande (con elevata potenza), se non necessaria, fa consumare molto più combustibile.
- Eliminare, con dispositivi automatici, l’aria dalle tubazioni e dai corpi scaldanti.
- Distribuire l’acqua calda sanitaria ad una temperatura non maggiore di circa 45 °C.
- Imparare a misurare l’energia che si consuma: per esempio, leggere periodicamente il contatore del gas e capire quanto si consuma in estate e quanto in inverno; i dati sul consumo del gas combustibile andrebbero anche annotati, ogni anno, sul libretto di impianto.